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Endometriosi Ginecologia

Ormoni bioidentici ed endometriosi

Ormoni bioidentici ed endometriosi. Se hai l’endometriosi e ti è stato parlato di ormoni bioidentici devi fare attenzione, ti spiegherò perché. Gli ormoni bioidentici sono la moda del momento, vengono propinati come alternativa biologica e naturale alla terapia ormonale sostitutiva (TOS) della menopausa, ma anche negli squilibri ormonali di vario genere (sindrome dell’ovaio policistico, amenorrea, etc.).

La TOS ha conosciuto momenti (brevi) di gloria e altri di infamia. Quando furono pubblicati i dati dello studio americano NHS (Nurse Health Study) tra gli anni 70 e 80, sembrava che la TOS promuovesse un’ottima salute, oltre a ridurre o annullare i sintomi della menopausa. Infatti, le partecipanti allo studio erano infermiere, quindi donne sensibilizzate per cultura lavorativa a un corretto stile di vita. Successivamente lo studio WHI (Women’s Health Initiative) negli anni 90 ribaltò i risultati: fare la TOS esponeva a rischio tromboembolico, cardiovascolare e tumorale, soprattutto sulla mammella. In entrambi i casi si tratta di studi su popolazioni molto ampie (circa 116.000 donne arruolate nel NHS II e 93.000 nel WHI) e che si sono prolungati per anni (sono ancora in corso), per cui hanno dato origine a diverse pubblicazioni su vari aspetti della salute femminile. Restavano validi i benefici già riconosciuti della TOS, in termini di mantenimento della massa ossea, migliore trofismo cutaneo, muscolare e genitourinario e mantenimento del livello cognitivo nelle donne sottoposte a terapia.

Lo studio WHI era sbilanciato, perché comprendeva persone molto avanti negli anni e con rischio cardiovascolare già noto, per esempio persone di 70 anni, obese, diabetiche, cardiopatiche. Al giorno d’oggi nessun medico prescriverebbe la TOS a una paziente con queste caratteristiche. Inoltre lo studio WHI riguardava preparati TOS vecchi e non più in commercio. Attualmente si pensa che la donna ideale per ricevere la TOS sia una donna giovane, in perimenopausa (50-55 anni) a cui viene data una terapia per breve periodo e al dosaggio minimo, per ridurre i disagi collegati con la menopausa. Sempre a patto di tenere sotto controllo annualmente la mammella, tramite mammografia e controllo senologico.

Ciò non di meno, è passata l’idea che la TOS fosse il male assoluto. È stato dedicato molto spazio a questa tematica nei mass media e al giorno d’oggi persino le donne con gravi sintomi di menopausa sono dell’idea che sia meglio “lasciar fare alla natura”, cioè non prendere niente. In questo “vuoto terapeutico” si sono inseriti gli ormoni bioidentici, che vorrebbero il ruolo di TOS naturale e con rischi minimi per la salute (sebbene con le stesse controindicazioni mediche). Ma è davvero così?

Gli ormoni bioidentici sono ormoni uguali a quelli che il nostro corpo produce, per esempio estradiolo, progesterone, DHEA, testosterone. Sono prodotti a partire da materie prime vegetali, ma la struttura chimica è identica a quella di produzione farmacologica. Quindi cosa cambia? In pratica solo il prezzo. Gli ormoni bioidentici vengono dispensati in prescrizioni galeniche, fatti apposta dal farmacista e hanno un costo significativo. Le stesse sostanze, prodotte da case farmaceutiche, sono in fascia A di prescrivibilità del Sistema Sanitario Nazionale. Quindi con la terapia bioidentica si paga per qualcosa che esiste da molti anni ed è pure gratis. Sì, avete capito bene. Stesse sostanze chimiche, ma prezzo diverso. Per dei vantaggi che sono tutti da dimostrare. La FDA (Food and Drug Administration) Americana sconsiglia questo tipo di preparati, di cui non è nota la sicurezza e l’efficacia. Essendo in preparazione galenica, non sono neanche accompagnati da un foglietto illustrativo che ne spieghi rischi ed effetti collaterali.

Non solo, in realtà gli ormoni bioidentici non sono nemmeno “naturali”. No, non li fanno in fattoria. Sono prodotti di sintesi chimica a partire da materie prime vegetali, ma non sono un prodotto diretto della pianta, come invece potrebbe essere per esempio un estratto fitoterapico quale l’olio essenziale o un fitocomplesso.

I sostenitori degli ormoni bioidentici dicono che la TOS bioidentica permette una personalizzazione del dosaggio, cosa che non è possibile fare con la TOS classica. Questo non è vero. Se prendo un cerotto di estradiolo, per esempio, lo posso fare a spicchi e ritagliare fino a stabilire il dosaggio minimo utile per quella donna. Un cerotto da 25 mcg può diventare due da 12.5 e così via a seconda di come lo ritaglio (mezzo, tre quarti, etc.). 

La modalità più fisiologica per fare la TOS è tramite l’estradiolo per via transdermica e il progesterone per via vaginale. Questo vuol dire che se la TOS (bioidentica o meno) passa dalla bocca, cioè attiva il fegato a produrre delle sostanze, che innescano meccanismi coagulativi e infiammatori. Inoltre, il progesterone naturale assunto per bocca ha un livello di assorbimento molto basso e un tempo di azione breve (in gergo si parla di “scarsa biodisponibilità”). Per questo se si deve prendere un farmaco di questo tipo per bocca si assume un progestinico di sintesi e non il progesterone come tale.

Una TOS che non passa dalla bocca ha meno controindicazioni e può essere somministrata anche a persone con trombofiia congenita se indicato. Faccio l’esempio del caso di donna con menopausa precoce, portatrice della mutazione Fattore V Leiden o del gene della protrombina, giusto per citare le più comuni. Nessun tipo di TOS può essere somministrata a donne con precedente tumore al seno. In questo caso esiste controindicazione assoluta ai rimedi farmacologici della TOS e ai fitoestrogeni. Eventuali sintomi di menopausa in pazienti oncologiche possono essere trattati con la medicina integrativa, utilizzando per esempio agopuntura e fitoterapici che non abbiano azione estrogenica.

Ma parlando di endometriosi, mi è capitato da poco il caso di una giovane donna (poco più che quarantenne) che mi ha detto di aver consultato una collega esperta in ormoni bioidentici. A parte la spesa, la prescrizione di ormoni bioidentici in questa situazione non è congrua per vari motivi. L’endometriosi è una patologia ormono-sensibile, che cresce sotto lo stimolo dell’estrogeno e non è sensibile al progesterone naturale, perché non ne ha i recettori. Diversi anni fa andava di moda in America la crema al progesterone naturale da applicare sull’addome (inutile dire che è inutile? Ne ho parlato anche nel mio libro). Quindi se io donna con endometriosi assumo un preparato bioidentico, sto stimolando la mia malattia a crescere. Come è successo in effetti nel caso specifico che vi dicevo. La persona di cui vi parlavo ha una piccola cisti ovarica endometriosica asintomatica, che teniamo sotto controllo da qualche anno, perché è rimasta stabile e non necessita di terapia ormonale. Nei mesi in cui la donna ha assunto il preparato bioidentico (di cui lamentava il costo) non solo non ne ha avuto alcun beneficio, ma ha avuto una modesta, ma significativa crescita della cisti. È chiaro che l’ho invitata a sospendere quanto prima la terapia bioidentica, che era stata prescritta in modo inappropriato.

Questo per dirti che non esiste un ormone che non si comporta da ormone e che le cure di moda nel momento non è detto che mantengano quello che promettono. E soprattutto di affidarvi a medici esperti in endometriosi, che vi sappiano guidare anche nella scelta delle terapie giuste per voi.

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Bibliografia

https://nurseshealthstudy.org/

https://www.whi.org/

https://www.sigo.it/wp-content/uploads/2015/10/02Menop_Il_WHI_37-521.pdf

https://www.fda.gov/media/130242/download#:~:text=Many%20marketed%20products%20that%20are,than%20FDA%2Dapproved%20hormone%20therapy.

https://my.clevelandclinic.org/health/articles/15660-bioidentical-hormones#:~:text=The%20U.S.%20Food%20and%20Drug,(or%20mixed)%20bioidentical%20hormones.

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