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L’argilla è uno strumento curativo conosciuto fin dall’antichità per le sue proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti ed è un ingrediente di numerosi cosmetici, oltre ad essere da sempre utilizzata nell’edilizia e nell’industria della ceramica.

L’argilla è costituita da frammenti di terra di dimensioni inferiori ai 2 micron (millesimi di millimetro), che costituiscono una polvere molto fine, che a contatto con l’acqua forma una pasta più o meno densa (fango). Le caratteristiche e la composizione dell’argilla variano molto a seconda del luogo in cui essa è raccolta, nel parlato comune viene classificata a seconda del colore prevalente (verde, bianca, rossa…).

L’argilla da utilizzare per scopo medico può essere acquistata in erboristeria nel tipo specifico per uso esterno oppure interno (più è purificata, più è costosa).

Vediamo insieme alcuni utilizzi per uso esterno:

  • cataplasma: consiste nell’apporre sul corpo una miscela di argilla ed acqua, avvolta in un telo di stoffa
  • impiastro: applicazione diretta sulla zona da trattare
  • compressa: tramite un asciugamano (meglio vecchio, perché si può rovinare) immerso nel composto e poi strizzato dell’acqua in eccesso.

Come si fanno?

L’argilla va conservata nella sua confezione, in luogo non troppo umido. Si deve evitare il contatto con strumenti o contenitori di metallo o di plastica, che potrebbero alterarne le proprietà L’ideale è lavorarla in un recipiente di vetro o di legno. Si mette l’argilla nella quantità desiderata nel recipiente, si aggiunge acqua e si lascia assorbire, oppure si mescola, fino a creare una pasta, che non deve essere né troppo rigida né troppo liquida (in questo caso colerebbe troppo facilmente). All’impasto possono essere aggiunti oli essenziali, e si può sostituire l’acqua con una tisana a base di erbe, a seconda delle proprietà che vogliamo sfruttare. I tempi di applicazione variano tra i 15 ed i 30 minuti, a seconda della situazione clinica. Per fissare l’impacco si possono utilizzare bende o cerotti, che comunque non devono essere mai troppo stretti, da ostacolare la circolazione. Dopo l’applicazione, si elimina l’argilla rimasta adesa con acqua tiepida, ma senza utilizzare saponi, alcool e profumi. Se necessario, può essere applicato successivamente olio di rosa mosqueta per nutrire la pelle. L’argilla non va mai riutilizzata, e le garze sporche devono essere lavate a 90°.

Impiastri, cataplasmi e compresse possono essere adatti per dolori osteoarticolari e per alcuni disturbi della lattazione, come ingorgo (in questo caso l’impacco deve essere tiepido per sciogliere meglio il latte e favorirne il deflusso) oppure mastite (in questo caso meglio freddo, per ridurre il dolore). Nei disturbi mestruali si può applicare una compressa calda sul basso addome, per ridurre gli spasmi uterini. Un impacco esterno può ridurre i sintomi legati alle emorroidi.

Altri impieghi esterni:

  • bagni di argilla: utilizzati fin dall’antichità nelle terme
  • maschere di argilla: contro l’acne, esistono numerose preparazioni già pronte in commercio, ma possono essere fatte anche da soli
  • polvere di argilla al posto del talco per le irritazioni da pannolino
  • unguenti di argilla: contro ascessi, foruncoli, eritemi. Si impasta l’argilla con olio di jojoba, di rosa mosqueta, ed eventualmente si possono aggiungere alcune gocce di oli essenziali

Usi interni (con argilla apposita):

  • gargarismi: si mettono due cucchiai di argilla in un bicchiere, si gira e si lascia riposare per 10 minuti. Si usa la sospensione (nel frattempo l’argilla si sarà depositata sul fondo) per sciacqui in caso di faringiti.
  • lavande vaginali: un cucchiaio di argilla per litro. Anche in questo caso si usa la sospensione e non il residuo argilloso. Adatto per le vulvovaginiti.
  • acqua argillosa: si mescola (non con utensili di metallo) un cucchiaino di argilla in un bicchiere di acqua naturale oligominerale. Si copre e si lascia riposare per alcune ore. Si mescola ancora e si beve.
  • acqua di argilla: si mescola un cucchiaino di argilla in un bicchiere di acqua minerale naturale. Si lascia riposare tutta la notte e la mattina dopo si beve il sopranatante. Sono ricette adatte a chi soffre di colite ed in particolare di diarrea (ad esempio nel colon irritabile) e di bruciori gastrici.
  • capsule di argilla: sono pillole per uso interno, che si trovano anche in farmacia. Utili nei casi di diarrea persistente, colite, meteorismo, bruciori gastrici.

Bibliografia
“L’argilla” di Luca Fortuna, Xenia Edizioni 2008