di Valentina Pontello

Perché rivolgersi alla medicina integrativa in gravidanza?

La medicina integrativa è un approccio che integra la visione della medicina convenzionale (o “ufficiale”) con la medicina alternativa. Al giorno d’oggi non si parla più strettamente di medicina alternativa, ma di medicina complementare. Infatti è sempre più diffusa nel mondo medico e scientifico la convinzione che la medicina alternativa non sia qualcosa di altro e di estraneo, ma un utile complemento alle cure convenzionali.

La medicina complementare viene chiamata anche olistica, in quanto si occupa della persona nel suo complesso, come insieme inscindibile di corpo e psiche.

Personalmente, sia come medico sia come paziente, ho sentito il bisogno di approfondire la medicina naturale (conseguendo un master universitario nel 2012), dopo aver maturato la consapevolezza che la medicina ufficiale dava una visione parziale delle cose e non forniva tutti gli strumenti, di cui sentivo il bisogno.

Infatti, ho scoperto che molti disturbi, bollati come non curabili, o curabili con farmaci che portavano effetti collaterali, potevano essere trattati in modo naturale, con benefici per la persona. Questo è particolarmente vero per la gravidanza, in cui si cerca di evitare certi farmaci, per i possibili danni sul bambino.

L’ormai ampia diffusione delle medicine complementari (in primo luogo l’omeopatia, seguono agopuntura e fitoterapia) fa sì che spesso siano le pazienti a richiedere un approccio in armonia con il corpo e senza effetti negativi. Il medico esperto in medicine complementari può indirizzare verso il rimedio più adeguato al caso specifico.

Vediamo il ruolo di alcuni approcci, distinguendo:

DISCIPLINE DI TIPO MEDICO (praticate per legge solo da medici):

DISCIPLINE DEL BENESSERE (praticate anche da non medici):

ALCUNI CONSIGLI FAI DA TE