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Il piede torto congenito è una malformazione che colpisce una su 1000 gravidanze, e si distingue in tre tipi:

  • piede torto equinovaro (il più comune): l’avampiede è addotto, il calcagno esteso e c’è una flessione plantare di avampiede e caviglia. In pratica il piede è ruotato internamente.
  • piede torto calcaneovalgo: il piede è ruotato esternamente.
  • metatarso varo: solo l’avampiede è ruotato internamente.

 

Ecograficamente vediamo che la pianta del piede si trova nello stesso piano rispetto alla gamba, invece che in un piano perpendicolare ad essa.

Il piede torto può essere unilaterale o bilaterale, e si distingue in isolato, oppure associato ad altre malformazioni:

  • difetti degli arti (ad esempio la gamba con piede torto è più corta dell’altra)
  • spina bifida
  • anomalie cromosomiche, quali la trisomia 18, se sono presenti altre malformazioni
  • sindromi genetiche e malattie neuromuscolari, artrogriposi, sindrome dello pterigio multiplo
  • l’oligoidramnios grave può essere causa di piede torto per fattori legati alla postura fissa del feto

La diagnosi differenziale si pone rispetto a:

  • rockerbottom foot: la pianta del piede è convessa invece che concava, può associarsi al piede torto, soprattutto nei feti affetti dalla trisomia 18
  • Da ricordare che nel 15-20% dei casi la diagnosi è un falso positivo: il piede torto posizionale è legato alla posizione del feto in utero, ma non è confermato dopo la nascita.

 

La gestione del piede torto congenito prevede:

  • ecografia di secondo livello, per escludere altre anomalie associate
  • ecografia 3D, utile non tanto per la diagnosi, ma per mostrare l’aspetto della malformazione ai genitori
  • consulenza genetica. Se non ci sono altre anomalie all’ecografia, la necessità di eseguire l’amniocentesi è discussa.
  • consulenza con ortopedico pediatra
  • ecografie di follow-up, per seguire crescita e benessere fetale

La prognosi dipende dalla presenza di altre malformazioni associate. I genitori devono essere informati che nel 15% dei casi di piede torto apparentemente isolato, controlli dopo la nascita possono evidenziare anomalie non visibili ecograficamente. La maggior parte dei casi di piede torto complesso comprende malattie neurologiche o muscoloscheletriche e coinvolge entrambi i piedi.

Il piede torto isolato in generale ha una buona prognosi. Il trattamento conservativo prevede manipolazioni e gessature, con o senza Botox. Nel 15-20% dei casi può essere necessario un piccolo intervento chirurgico, al fine di consentire l’allungamento del tendine di Achille.

Prima della nascita non è possibile prevedere la gravità del piede torto, e, come menzionato, non si può escludere che la diagnosi non sia confermata (piede torto posizionale).

Il rischio di ricorrenza in una successiva gravidanza è del 2-4%.