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Le alterazioni della crescita fetale, siano esse in difetto o in eccesso, possono essere dovute a fattori fetali oppure a fattori materni.

Spesso sono presenti entrambe le componenti, genetica (legata alla costituzione) ed ambientale (nutrizione materna, funzione placentare).

Vediamo in due articoli cosa succede in questi casi:

Un’utile premessa: la valutazione della crescita fetale presuppone una adeguata datazione a 11-13 settimane, nell’ambito dell’ecografia del primo trimestre. Questo, infatti, è il momento in cui la lunghezza del feto correla meglio con l’epoca di gravidanza. Non sono opportune datazioni prima delle 10 settimane, in quanto non sufficientemente accurate.

Il secondo passo è ricostruire la curva di crescita, un grafico in cui si inseriscono tutti i dati relativi a tutte le ecografie effettuate durante la gravidanza. E’ l’andamento nel tempo, infatti, a dare indicazioni relativamente alla normalità della situazione. Questo vuol dire che non ci dobbiamo preoccupare se il feto è grande o piccolo, ma è sempre stato così, e rispetta la sua traiettoria di crescita. Idealmente, le curve di crescita dovrebbero essere personalizzate per etnia.

Vedi i riferimenti nella pagina delle tabelle della crescita fetale.