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Se stai programmando una gravidanza, è importante sapere che esistono alcuni esami, che è opportuno eseguire, in modo da partire più tranquilli verso l’avventura di diventare genitori.

In primo luogo richiedi una visita ginecologica completa: visita pelvica, pap test (se non eseguito negli ultimi tre anni), ed ecografia transvaginale.

Il ginecologo valuterà quali esami del sangue farti fare.

 

Sono di routine:

  • emocromo, ferritina, transferrina: servono per valutare le riserve di ferro. La gravidanza consuma il ferro, che viene utilizzato per i globuli rossi sia della madre, che del bambino. Se esiste una anemia importante, questa rappresenta un fattore di rischio. Sapendolo, si può correggere prima.
  • Toxoplasma: si valuta l’immunità verso questo germe, che viene trasmesso attraverso cibi crudi.
  • Rosolia, Varicella: altre malattie infettive, contro cui è disponibile la vaccinazione, da effettuare al di fuori della gravidanza, in quanto virus vivo attenuato.
  • TSH: si tratta dell’ormone, che stimola la tiroide a funzionare correttamente. Questo esame va eseguito soprattutto da chi ha familiarità per patologia della tiroide, ma non solo. Sembra che i vegetariani siano maggiormente a rischio di ipotiroidismo, in quanto la soia tenderebbe ad inibire alcuni enzimi della sintesi di ormoni tiroidei. In generale, io lo faccio fare anche in chi non ha indicazioni specifiche, in quanto nella mia pratica clinica trovo molto frequentemente casi di ipotiroidismo subclinico, cioè con TSH aumentato in assenza di sintomi.

Altri esami verranno valutati a seconda del quadro clinico specifico. In particolare è opportuno correggere tutte le situazioni di dismetabolismo glicidico, quali la sindrome dell’ovaio policistico con insulinoresistenza. Sono stati riportati in questi casi percentuali di aborto fino al 40%, il doppio rispetto alla percentuale fisiologica, che non supera il 20%. In questo gruppo di pazienti è essenziale la riduzione del peso corporeo, tramite dieta, esercizio fisico, ed eventuale associazione di metformina, che può essere continuata nel corso della gestazione (per lo meno nei primi tre mesi di gravidanza, quando il rischio di aborto è maggiore).

Se stai programmando una gravidanza, inizia ad assumere l’acido folico già un paio di mesi prima del concepimento. Solo in questo modo sfrutterai l’effetto protettivo verso alcune gravi malformazioni, quali i difetti del tubo neurale (spina bifida, anencefalia, encefalocele).