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Femminismo Sessualità

Orgasmo clitorideo e orgasmo vaginale: qual è meglio?

In un universo parallelo, un ragazzo va dall’andrologo e gli dice “dottore, non riesco a raggiungere l’orgasmo se non stimolo il pene”. Nel mondo reale, le donne vanno dal ginecologo e chiedono perché non riescono ad avere un orgasmo senza la stimolazione clitoridea.

Pene e clitoride derivano dalle stesse strutture anatomiche nell’embrione.

La clitoride è un organo molto sensibile (uno studio recente ha identificato oltre 10.000 terminazioni nervose – Uloko et Al. 2023) e la sua funzione è quella del piacere. Eppure molte donne credono che raggiungere un orgasmo con la sola stimolazione vaginale durante un rapporto penetrativo sia l’unico modo di provare un piacere valido per sé e per il partner, una sorta di dimostrazione di femminilità da un lato e di virilità dall’altro. Questo è il frutto di una escissione culturale della clitoride, che ha il suo apice nella psicanalisi freudiana, ma che affonda le radici in credenze millenarie: il piacere non è per le donne, che sono solo oggetto del desiderio maschile. Anzi una donna che prova troppo piacere rischia di avere idee libertine e di non essere una buona madre di famiglia. Di fronte allo scempio dei nostri corpi, rivendicare il piacere femminile diventa una questione politica e non solo personale.

“La donna clitoridea e la donna vaginale” è un saggio di Carla Lonzi, una delle maggiori intellettuali femministe degli anni ‘70. Questo importantissimo documento vede di nuovo la luce grazie all’editore La Tartaruga, con il titolo “Sputiamo su Hegel e altri scritti”.

È ben noto che Freud agli inizi del 900 aveva affermato un’identificazione tra piacere clitorideo come infantile/masturbatorio e vaginale come adulto/penetrativo, stabilendo di fatto un piacere di serie A e uno dei serie B. Lonzi rovescia questa idea e ne evidenzia gli aspetti politici e patriarcali. Afferma Lonzi che la donna per natura è clitoridea, il piacere può essere masturbatorio e come tale non ha bisogno dell’uomo per poterlo raggiungere. Anche nel corso del rapporto sessuale penetrativo è comunque sempre la clitoride a dare l’incipit all’orgasmo. La vagina viene ritenuta un organo moderatamente erogeno di per sé, infatti ha sensibilità solo nel terzo inferiore e da sola raramente conduce all’orgasmo. Il piacere vaginale presuppone la penetrazione, quindi il fatto di essere riempita passivamente da un pene e di rischiare una gravidanza per dare piacere all’uomo. Ricordiamo che in quegli anni la contraccezione era agli albori e per avere efficacia bisognava affrontare gli effetti collaterali delle pillole ad alto dosaggio. Il mito della liberazione sessuale sembrava solo a vantaggio dell’uomo. Continua Lonzi, si fa credere alle donne che l’orgasmo valido sia quello vaginale per facilitare il piacere maschile e per renderle succubi e con un profondo senso di inadeguatezza, in quanto l’orgasmo esclusivamente vaginale non esiste o comunque avviene di rado. Questa grande truffa continua purtroppo fino ad oggi. Alle donne viene fatto credere che la masturbazione sia solo una fase di passaggio, che appartiene all’infanzia o alla prima adolescenza. Se hanno un compagno non ha molto senso cercare da sole un piacere a metà, visto che è nel coito che si può sperimentare la vera estasi, la pienezza e la completezza (chiaramente con il sentimento, cosa che agli uomini non è richiesta). Se non sei innamorata, godi solo a metà, e quindi è sempre un po’ colpa tua se ti manca qualcosa. Secondo Lonzi, la donna vaginale è una donna sottomessa dal patriarcato, ma questo non la colloca su un piano inferiore rispetto alla donna clitoridea, perché l’autocoscienza femminista può farle riscoprire la sua vera natura. Il ruolo dei gruppi femministi degli anni 70 sta tornando attuale in varie iniziative, tra le più conosciute Non una di meno e altre associazioni che si occupano di diritto alla salute sessuale e all’aborto.

Il testo della Lonzi merita una lettura attenta e riflessiva per il suo valore ancora attuale. Ancora oggi, come frutto dell’escissione culturale della clitoride, molte donne si rivolgono al sessuologo o al ginecologo per incapacità a raggiungere l’orgasmo con la sola stimolazione vaginale. Alcune ricerche indicano che se la donna dovesse avere orgasmi solo di origine vaginale, questo succederebbe in meno di un rapporto su 5 e che il 5-10% delle donne non ha mai avuto un orgasmo nella sua vita – sebbene alcune di essere lo sperimenteranno successivamente(Herbenick et Al. 2017; Lloyd 2006). Dobbiamo però sottolineare che la vagina non è un organo passivo o un canale totalmente inerte. Questo aspetto lo conosceva anche Lonzi, che cita uno scritto tantrico, in cui si parla di contrazioni dello yoni (vagina) per aumentare il piacere per sé e il partner. In una cultura non sessuofobica come quella della spiritualità tantra, la donna è protagonista e non solo spettatrice dell’orgasmo altrui. La vagina ha bisogno di tempo e lubrificazione per prepararsi ad accogliere un pene e il tono muscolare del pavimento pelvico determina il piacere sia maschile sia femminile. Inoltre, chi ha un corpo con vulva può avere esperienza di orgasmi che vengono innescati da zone non clitoridee e non di zona CUV (parete anteriore della vagina, corrispondente alla prostata femminile), come la cervice o l’ano. Esistono quindi anche orgasmi non clitoridei che possono essere ottenuti con rilassamento e consapevolezza del proprio corpo, ma questo non esclude che il piacere femminile sia essenzialmente clitorideo. Come tale può essere raggiunto anche più volte durante il rapporto sessuale stimolando la clitoride manualmente o con sex toy o scegliendo posizioni favorenti. Uno studio indica che la posizione migliore per l’orgasmo femminile è la cowgirl, cioè con lei sopra, mentre la posizione doggy style sembra essere quella peggiore (Lovie et Al. 2023).

In conclusione, apprezzare il piacere vaginale non fa di noi delle schiave del patriarcato, ma è comunque importante essere protagoniste del nostro benessere sessuale. Questo parte dalla conoscenza dell’anatomia e della fisiologia del nostro corpo e dei suoi punti erogeni. L’orgasmo non è un regalo del partner, ma un’esperienza personale che parte dalla consapevolezza di sé.

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Bibliografia

Debby Herbenick, Tsung-Chieh (Jane) Fu, Jennifer Arter, Stephanie A. Sanders & Brian Dodge (2018) Women’s Experiences With Genital Touching, Sexual Pleasure, and Orgasm: Results From a U.S. Probability Sample of Women Ages 18 to 94, Journal of Sex & Marital Therapy, 2017; 44:2, 201-212  

Elisabeth A. Lloyd, The Case of the Female Orgasm: Bias in the Science of Evolution, 2006

K. Lovie, A. Marashi, Coital positions and clitoral blood flow: A biomechanical and sonographic analysis, Sexologies, Volume 31, Issue 4, 2022, Pages 423-429, ISSN 1158-1360,

Uloko M, Isabey EP, Peters BR. How many nerve fibers innervate the human glans clitoris: a histomorphometric evaluation of the dorsal nerve of the clitoris. J Sex Med. 2023 Feb 27;20(3):247-252. doi: 10.1093/jsxmed/qdac027. PMID: 36763957.

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