Al giorno d’oggi circa l’8-10% dei bimbi nasce da madri oltre i 40 anni, è importante sapere che anche nel caso di gravidanza non si deve rinunciare alla prevenzione senologica.
Il programma di prevenzione consigliato, infatti, inizia a partire dai 40 anni e consiste nell’integrazione di due metodiche: l’ecografia e la mammografia, che forniscono informazioni complementari e che andrebbero fatte una volta l’anno fino a 50 anni (per poi diventare ogni 2 anni dopo questa età, a meno di casi in cui il seno sia particolarmente denso, quando ci può essere l’indicazione, da parte del radiologo, a controlli più ravvicinati).
Se la donna programma una gravidanza e ha già compiuto o sta per compiere 40 anni, può fare un controllo senologico completo (mammografia più ecografia mammaria) subito dopo la mestruazione, quando è sicura che non è incinta. Per precauzione, quel mese è consigliabile evitare una gravidanza, anche se si può chiedere la schermatura dell’addome durante la mammografia, una metodica che utilizza radiazioni, anche se a bassissima intensità.
Se la donna è già in gravidanza il controllo è costituito dalla sola ecografia, mentre si rimanda la mammografia a dopo il parto, se non ci sono elementi di rischio particolare. L’ecografia mammaria è una metodica sicura per la gravidanza, così come l’ecografia fetale.
Se la donna allatta e ha perso il controllo senologico precedente, può fare mammografia ed ecografia mammaria, di preferenza non nei primissimi mesi di allattamento, quando il seno è molto pieno di latte. Ma se la donna che allatta avverte dei noduli mammari, può essere fatta subito la visita senologica con ecografia, che aiuta a dirimere il dubbio (il più delle volte un nodulo che compare improvvisamente e che prima non c’era può essere una zona più densa o congesta di latte, ma vale comunque la pena farsi vedere dallo specialista).
Se la donna ha una storia familiare positiva per carcinoma alla mammella è bene che ne parli con il suo medico: i controlli specifici possono iniziare in anticipo secondo un programma personalizzato. Nel caso di due o più familiari di primo grado (ad esempio mamma e sorella) con carcinoma della mammella (oppure solo un parente di primo grado ma sotto i 45 anni) si può richiedere una consulenza genetica, che valuta il rischio individuale e sulla base della quale si possono fare accertamenti e ricerche dei geni specifici, coinvolti nello sviluppo del tumore mammario.
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