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  1. Che cos’è l’ecografia di primo livello
  2. Che cos’è l’ecografia di secondo livello
  3. Che cos’è l’ecografia di terzo livello
  4. Che cos’è l’ecografia di minima
  5. L’accuratezza dell’ecografia nella diagnosi delle malformazioni fetali
  6. La sicurezza degli ultrasuoni

Che cos’è l’ecografia di primo livello o screening

L’ecografia di primo livello consiste nell’ecografia eseguita sul territorio a tutte le gestanti.

Il protocollo regionale prevede tre ecografie:

  • il primo trimestre, a 10-13 settimane (datazione), ha lo scopo di confermare la vitalità del feto e di datare la gravidanza, cioè di stabilire se le dimensioni del feto sono compatibili con le settimane di amenorrea riferite. Inoltre, nella valutazione delle gravidanze gemellari, la determinazione della corionicità (=numero di placente) ha un ruolo fondamentale.
  • il secondo trimestre, a 18-22 settimane (morfologica), ha lo scopo di valutare l’anatomia del feto, secondo le linee guida SIEOG. Le linee guida sono delle direttive che garantiscono uno standard di qualità (cioè l’operatore è obbligato a guardare certe strutture fondamentali). Durante l’esame viene osservata anche la quantità di liquido amniotico e la posizione della placenta. Inoltre il feto viene misurato per controllare che la crescita sia regolare e che lo sviluppo proceda normalmente.
  • il terzo trimestre, a 30-34 settimane (accrescimento), ha lo scopo di valutare l’accrescimento fetale. Inoltre viene controllata la quantità di liquido amniotico e la posizione della placenta.

Che cos’è l’ecografia di secondo livello

L’ecografia di secondo livello è un’ecografia su indicazione, cioè volta a risolvere un quesito specifico. Gli operatori del territorio inviano la paziente per un controllo più dettagliato in un centro dove sono a disposizione macchinari ecografici più sofisticati. Le indicazioni per il secondo livello possono essere molteplici:

  • sospetto di malformazione
  • riscontro di soft markers
  • controllo dell’accrescimento fetale, se c’è un sospetto di un difetto o di un eccesso di crescita
  • riduzione o eccesso di liquido amniotico
  • assunzione di farmaci teratogeni in gravidanza
  • infezione in gravidanza
  • alcune patologie materne, ad esempio il diabete insulino-dipendente
  • precedente nato con malformazione
  • aumento alfa-fetoproteina nel liquido amniotico

Che cos’è l’ecografia di terzo livello

Nel caso in cui all’ecografia di secondo livello sia stata confermata l’esistenza di un quadro malformativo, la valutazione ecografica verrà eseguita da personale particolarmente esperto nella valutazione dell’anatomia e nella gestione della patologia fetale. Questa deve avvenire in conformità con i concetti più moderni della medicina fetale, e con l’ausilio dei dati di letteratura più recenti.

L’esperto in medicina fetale (che è un medico ostetrico), esegue la diagnosi e si avvale della consulenza di professionisti di specialità diverse: genetista, cardiologo pediatra, infettivologo, ortopedico, neurologo, chirurgo pediatra (a seconda della malformazione evidenziata), che vengono chiamati per completare il counselling prenatale e per stabilire una continuità di trattamento dopo la nascita.



Che cos’è l’ecografia di minima

L’ecografia di minima è quel controllo ecografico che ha semplicemente lo scopo di integrare la visita clinica. I parametri che possono essere valutati comprendono ad esempio la visualizzazione del battito cardiaco fetale, la quantità di liquido amniotico e la presentazione fetale (cioè la posizione del feto in utero). Il medico che esegue controlli “di minima” non è tenuto a rilasciare referto, ma può annotare il risultato di tale controllo nella cartella clinica della paziente. E’ quindi importante precisare che non tutti i medici che maneggiano sonde ecografiche sono ecografisti, e che un controllo eseguito senza rilasciare refertazione scritta NON E’ E NON SI SOSTITUISCE ad un’ecografia ufficiale.


L’accuratezza dell’ecografia nella diagnosi delle malformazioni fetali

Rimando al mio articolo “Nemmeno gli ultrasuoni hanno gli ultrapoteri”, scaricabile in PFD nella sezione Download.

La sicurezza degli ultrasuoni

Rimando al mio articolo dal blog medicitalia.