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La placenta rappresenta il substrato fondamentale per l’inizio e la corretta prosecuzione della gravidanza, ed è un elemento diagnostico fondamentale in quei casi, in cui ci sono complicanze. Mi riferisco in particolare ad aborto e morte in utero, oltre che a parto pretermine, ritardo di crescita, gestosi. Ogni patologia, infatti, lascia un segno sulla placenta stessa, che definisco come “scatola nera” della gravidanza.

Secondo il College of American Pathologists la placenta dovrebbe essere inviata all’esame istologico nei seguenti casi:

Storia clinica materna

  • precedenti ostetrici negativi: poliabortività, morte in utero, parto prematuro, morte perinatale
Patologie materne

  • trombofilia
  • ipertensione preesistente, o indotta dalla gravidanza
  • diabete mellito
Complicanze della gravidanza

  • prematurità (prima di 2 settimane del termine)
  • postmaturità (oltre 42 settimane)
  • oligoidramnios, polidramnios
  • febbre, infezione
  • sanguinamenti ripetuti
  • distacco di placenta
Indicazioni fetali o neonatali

  • morte in utero o perinatale
  • ritardo di crescita
  • idrope
  • convulsioni neonatali, problemi neurologici evidenti alla nascita
  • punteggio di Apgar meno di 3 a 5 minuti
  • sospetto di infezione
  • malformazioni congenite
  • meconio denso
Indicazioni relative alla placenta

  • anomalie macroscopiche della placenta, delle membrane o del cordone, quali masse, tumori, trombi, cordone eccessivamente corto o lungo o con spiralizzazione anomala
Opzionale nei casi di

  • prematurità tra le 32 e le 36 settimane
  • punteggio di Apgar basso ad un minuto
  • distress fetale, tracciato cardiotocografico non rassicurante
  • gravidanza gemellare

La placenta deve essere esaminata prima a fresco (non dovrebbe mai essere congelata prima dell’esame) e poi dopo fissazione in formalina.

Per facilità di consultazione ho diviso questa sezione in:

I riferimenti bibliografici sono rappresentati dal libro “Manual of pathology of the human placenta” Di Rebecca Baergen, seconda edizione, Ed. Springer 2011. Un testo destinato agli anatomopatologi, ma essenziale anche per chi si occupa di ostetricia.