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Le cisti addominali si presentano con una frequenza di uno su 1.000 nati circa.

Ecograficamente si presentano come aree rotondeggianti anecogene, nettamente delimitate, rispetto al restante contenuto dell’addome.

Le cause più frequenti di cisti addominali comprendono:

  • cisti ovarica in feto di sesso femminile
  • cisti mesenterica: all’interno della cavità addominale, si formano nel mesentere, quel legamento che tiene sospeso l’intestino.
  • cisti del coledoco: si trova vicino al fegato
  • cisti della milza (cisti splenica)
  • pseudocisti da meconio: presentano una parete spessa, iperecogena, si associano ad ascite, intestino iperecogeno, e possono essere associate a fibrosi cistica

Solitamente le cisti addominali sono isolate, e non si associano ad altre patologie, ad eccezione della pseudocisti da meconio. Se la cisti è molto grande, può creare compressione sugli organi vicini, ed essere causa di polidramnios. In questo caso, può essere considerata la decompressione della cisti, mediante una metodica simile all’amniocentesi.

La gestione di questa condizione prevede:

  • ecografia di secondo livello
  • risonanza magnetica fetale
  • consulenza con chirurgo pediatra, per definire i dettagli relativi all’eventuale intervento chirurgico, da praticare dopo la nascita.
  • ecografie di follow-up, per valutare le dimensioni della cisti, la crescita del feto, e l’eventuale comparsa di polidramnios.

La prognosi è solitamente positiva, in assenza di patologie associate. Le cisti talora possono regredire in utero o dopo la nascita.