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sesso dopo il partoLa vita di coppia viene messa a dura prova dall’arrivo di un bambino:  il brusco cambiamento ormonale dopo il parto e la stanchezza per la routine giornaliera si fanno sentire, riducendo il desiderio sessuale. Nonostante questo, una delle domande più frequenti delle mamme al ginecologo riguarda quando è possibile riprendere l’attività sessuale.

Ci sono da considerare però due aspetti: uno è puramente di tipo fisico. In generale, la donna può riprendere i rapporti sessuali a partire da un mese dopo il parto. Questo, infatti, è il periodo minimo di “convalescenza” per consentire ai tessuti di ripararsi dopo un’episiotomia, un taglio cesareo o in generale per riprendersi dall’evento parto. Infatti, anche se questo è stato naturale e senza alcuna complicanza, non di meno è una prova di resistenza fisica, che richiede un periodo di riposo, chiamato “mese dorato” dagli orientali.

Dopo un mese – un mese e mezzo dal parto viene consigliata la visita presso il ginecologo, che valuterà la corretta cicatrizzazione di eventuali ferite cutanee e mucose, se l’utero è tornato alle dimensioni normali e se le perdite postpartum (“lochiazioni”) sono cessate (o stanno per farlo, alcune piccole perdite sono nella norma).

Tuttavia, anche nel caso di una visita medica perfettamente regolare, i cambiamenti fisici, anche fisiologici, conseguenti al parto possono ostacolare la ripresa dell’attività sessuale. Se c’è stata un’episiotomia o una lacerazione perineale profonda, la presenza di tessuto cicatriziale può rappresentare una zona di minore elasticità, e creare dolore al momento del rapporto. Inoltre, se la donna allatta al seno, il clima ormonale risente del basso livello di estrogeni, a cui consegue una lubrificazione naturale ridotta.

La paura del dolore è un forte deterrente alla ripresa dei rapporti sessuali, ma ci si può aiutare con due accorgimenti: il primo è di continuare a usare (o iniziare, se non si è fatto prima) l’olio da massaggio perineale, insistendo sulle zone in cui i tessuti sono al tatto più fibrosi. Il secondo è di usare un lubrificante al momento del rapporto in quantità abbondanti, in modo da poter rimediare alla scarsa secrezione naturale.

La ripresa dei tessuti può essere ancora più lenta nel caso di un taglio cesareo: i punti interni, infatti, impiegano più tempo a essere completamente riassorbiti, e, come in tutti gli interventi chirurgici sull’addome, possono residuare delle aderenze, vale a dire dei ponti cicatriziali che uniscono gli organi interni, creando dolore. In questo caso, può essere necessario più tempo per riprendere una normale e soddisfacente attività sessuale, cosa che comunque avviene, in tempi variabili, nella grande maggioranza delle persone.

Il terzo fattore fisico che può compromettere la qualità del rapporto sessuale è la scarsa tonicità delle pareti vaginali (molto comune dopo il parto naturale), che riduce il piacere sia della donna che del partner. Si tratta comunque di un fattore che si risolve nel tempo, aiutandosi con la ginnastica del pavimento pelvico, i cosiddetti esercizi di Kegel.

È importante infine ricordare che anche se la donna può essere pronta dal punto di vista fisico a riprendere l’attività sessuale, potrebbe non esserlo dal punto di vista emotivo: i cambiamenti che ella sta affrontando sono radicali e le sue energie sono tutte concentrate sull’accudimento del piccolo, è comprensibile che l’attività sessuale sia l’ultimo dei suoi pensieri.

Non ultimo, subentrano fattori di tipo logistico: la presenza del piccolo, specialmente nel caso di co-sleeping, rende difficile potersi ritagliare spazi di intimità per i suoi genitori, e non aiuta il pensiero di poter essere interrotti da un risveglio improvviso e inaspettato.

Cosa fare quindi? La prima cosa è rispettare i propri tempi e accettare il fatto che per un periodo, più o meno lungo, i rapporti sessuali non potranno essere come prima. Inoltre, questo stato emotivo così delicato può essere condiviso con il partner, se questi preme per riprendere l’attività sessuale, soprattutto nel caso in cui, per ansia o problemi della gravidanza, l’astinenza dura da diversi mesi.

Infine, può essere utile ripensare la propria routine non appena le condizioni lo consentono, e concedersi qualche momento dedicato solo alla coppia, magari con l’aiuto di nonni o parenti, se disponibili ad accudire il piccolo per qualche ora.