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Libri per la gravidanza Puericultura

Il linguaggio segreto dei neonati: 4 motivi per leggerlo (e non leggerlo)

il-linguaggio-segreto-dei-neonatiIl fortunato bestseller sulla puericultura, il cui titolo è tutto un programma The secrets of the baby whisperer (i segreti della donna che sussurrava ai bambini – in Italia Il linguaggio segreto dei neonati) di Tracy Hogg vuole rispondere alla classica domanda “perché sta piangendo?”

Ma è davvero utile?

I 4 motivi per non leggerlo:

  • indicazioni approssimative sull’allattamento, come se l’allattamento al seno o artificiale fossero equivalenti e solo questione di scelta da parte della madre. Pur apprezzando il non giudizio dell’autrice in merito, penso che non si tratti di scelta vera e propria, perché molte madri che allattano al biberon si sono trovate nella condizione di non poter fare altrimenti.
  • Il metodo E.A.S.Y, che viene proposto, è ottimo sulla carta, ma difficilmente applicabile alla lettera al neonato in carne e ossa. Ad esempio è molto improbabile che una mamma trovi il tempo per compilare le tabelle orarie sulle attività del bambino, soprattutto nelle prime settimane (proprio quando l’autrice raccomanda di iniziare il metodo stesso).
  • Suggerisce di non usare la poppa o il movimento per addormentare il pupo, ma non è ben chiaro a cosa affidarsi nel caso di un bambino molto piccolo, che non può essere tranquillizzato solo con una favola o una canzoncina. La Hogg invita i genitori a pensare che se con un neonato di 3kg può essere semplice addormentarlo con il movimento, non sarà altrettanto facile farlo quando il bambino peserà 10 kg. È comunque vero che un bimbo di 10 kg (solitamente ben oltre i 6 mesi) avrà già una routine strutturata, e forse a quel punto davvero la ninna nanna potrà servire.
  • Rafforza l’idea che ci sia bisogno di un metodo o di un esperto a sopperire alla naturale inesperienza dei neogenitori, invece di far leva sulle competenze che sono innate per istinto biologico.

I 4 motivi per leggerlo:

  • Dà indicazioni generali sul comportamento dei neonati e su come interagire con loro. In particolare l’autrice richiama l’attenzione sulla necessità di trattarli sempre con lo stesso rispetto che dobbiamo a tutte le persone e di parlare costantemente con il bambino, e non al bambino, illustrando cosa si sta per fare. Un esempio tratto dal libro: se qualcuno arriva e vi solleva improvvisamente una gamba mentre siete sdraiati, come vi sentite?
  • Invita a osservare il linguaggio corporeo del neonato. Il neonato è in dialogo costante con chi lo circonda, e il genitore nel tempo impara a decifrarne i segnali e a capire le richieste del piccolo ai primi lamenti, prima che il pianto diventi ingestibile.
  • Afferma che il neonato ha bisogno di una routine strutturata fin dalle prime settimane. Questo lo rassicura e lo aiuta a entrare presto nei ritmi. Il metodo proposto dall’autrice si chiama E.A.S.Y. in quanto prevede l’alternanza di periodi di 30-40 minuti di E=eating (pappa), A=activity (gioco), S=sleeping (sonno), da cui deriva poi Y=your time(il tempo per la mamma). Questo metodo vuole essere una via di mezzo tra l’allattamento a richiesta (e in generale l’allevamento “naturale” centrato sui bisogni del bambino) e quello a orari fissi (centrato sui bisogni dei genitori, ma causa di frustrazione, quando il neonato sembra non volersi adeguare ad esso).
  • Sostiene che non esistano “vizi”, ma solo “cattive abitudini”, che possono essere modificate, tanto più facilmente quanto più il bambino è piccolo.

In conclusione, nel panorama dei molti libri sulla puericultura, Il linguaggio segreto dei neonati merita di essere letto, seppure con spirito critico e in un’ottica di flessibilità, che a mio parere è la dote essenziale, insieme alla pazienza, per ogni neogenitore.

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